
Il canto del germano è il mio primo romanzo, edito da Edizioni Bette a dicembre 2020. Questa è la sua breve descrizione:
Anno 547. Una tremenda ondata di gelo e una violenta epidemia di peste hanno messo in ginocchio l’Italia. La guerra dell’imperatore Giustiniano per la riconquista della penisola si è interrotta. La popolazione è decimata, gli eserciti sono allo sbando, i principali leader sono morti o imprigionati.
Il giovane Servio si risveglia in una Roma evacuata. Due mercenari unni perdono il lavoro per la resa del loro contingente in Umbria. Un nobile di Milano sogna un’Europa libera dall’Impero, mentre un generale goto rimpiange la cultura perduta. In un’Italia ormai irriconoscibile, tre di questi personaggi vengono coinvolti in una missione quasi impossibile: trovare un uomo conoscendone soltanto il nome.
Il romanzo è ambientato nel VI secolo durante la Guerra Greco-Gotica e la peste di Giustiniano. Tecnicamente si tratta di un romanzo storico, perché la ricerca di fondo è precisa e attendibile, ma con molta attenzione all’umano. Prima di tutto, lo definirei un romanzo d’avventura, ambientato in un periodo molto travagliato della storia italiana e mondiale, al termine di una breve ma fulminante glaciazione e di una terribile epidemia di peste.
Le vicende si svolgono tra Roma, non più capitale dell’Impero già da secoli, ormai spogliata dei propri beni e soggetta a evacuazione, una città di Milano ormai irriconoscibile, rasa al suolo da una rappresaglia, e le città del Nord-Est italiano Aquileia e Padova. Il conflitto in corso, la Guerra Greco-Gotica, vede il tentativo della parte orientale dell’Impero Romano, con capitale Costantinopoli, di riconquistare l’Italia occupata da decenni da re germanici. Parliamo di un periodo storico, alle porte del Medioevo, poco conosciuto ma importantissimo, durante il quale sono vissuti o erano appena morti personaggi del calibro di Giustiniano, del giurista Triboniano, dei generali Belisario e Narsete, dei filosofi Severino Boezio e Aurelio Cassiodoro, di san Benedetto da Norcia. Alcune di queste figure hanno lasciato un’impronta enorme nella storia dell’uomo: Triboniano ha curato la più grande raccolta di leggi della storia, San Benedetto ha definito i canoni del monachesimo occidentale, Boezio ha scritto il più grande best-seller del Medioevo (La Consolazione della Filosofia). Il loro contributo viene però perso e dimenticato dal mondo occidentale nel giro di pochi anni proprio a causa di questa guerra e dei suoi strascichi, della breve ma terribile glaciazione (conosciuta come la Piccola Era Glaciale Tardo-Antica) causata da una serie di eruzioni vulcaniche nel pacifico, e dalla tremenda pandemia nota come la Peste di Giustiano. I personaggi vivono questo periodo e assistono allo sgretolamento di un intero mondo.
Al di là della connotazione storica, che c’è, e che trova fondamento tra l’altro nel recente A Companion to Ostrogothic Italy (Brill, 2015), gli eventi del romanzo sono l’occasione per riflettere sull’uomo e sul suo modo di rapportarsi ai grandi cambiamenti epocali. Una certa dose di ironia aiuterà a stemperare questa tensione.
Il romanzo è nato nel 2007 come un racconto, si è evoluto con una trama dal 2009 e ha visto la luce grazie a Edizioni Bette in una veste curata, con una copertina molto originale (merito di Beatrice Piccoli) e una prefazione di Bruna Mozzi.
Nel 2013, con il titolo Alba sola, il romanzo si è posizionato sul podio al Premio Cingari 2013.
Il libro ha vinto il Premio Franz Kafka 2021 all’immaginazione, è risultato finalista o menzionato ai premi Mario Luzi 2021 e Residenze Gregoriane 2021 e si è posizionato al terzo posto alla sezione Romanzo storico al premio Cologna Spiaggia 2022.
Il canto del germano può essere ordinato in libreria o acquistato on-line.